Loading ...
Chiama ora     |  Solo Whatsapp  

Necrologi Porto Mantovano

Decessi in tempo reale



La pratica dei necrologi, che oggi consente di vedere pubblicate informazioni su defunti e funerali che si svolgeranno a Porto Mantovano o in un altro qualsiasi dei comuni italiani in tempi rapidissimi, ha una storia alle spalle che ci mostra come sono cambiati nel tempo usi e costumi, anche grazie a invenzioni rivoluzionarie.

I necrologi hanno una lunga storia e la loro origine risale a epoche antiche. Possiamo parlare di necrologi veri e propri risalendo all’epoca romana. A quei tempi iscrivere epigrafi e redigere elogi funebri era una pratica consueta, specie se a morire erano personaggi pubblici. Gli elogi funebri non erano propriamente i necrologi che intendiamo oggi. Erano dei discorsi la cui funzione era quella di omaggiare e onorare pubblicamente la memoria del defunto. Esistevano poi, anche gli “Acta Diurna”, pubblicati a partire dal 59 a.C., resoconti ufficiali degli avvenimenti importanti accaduti a Roma. Essi, tra le altre notizie, riportavano anche gli annunci di morte, insieme a quelli di nascita e di matrimonio. Sebbene gli elogi funebri e gli annunci di morte degli Acta Diurna non coincidano esattamente con i necrologi cui siamo abituati ai nostri tempi, si può comunque fare riferimento a questo periodo storico per collocare l’origine del fenomeno.

La stampa a caratteri mobili fu una vera e propria rivoluzione e tale invenzione coinvolse anche il settore dei necrologi. Essa favorì la diffusione dei necrologi scritti, soprattutto ne incrementò la lunghezza: all’inizio ci si limitava a scrivere il nome, la data di nascita e quella di morte, e le cause del decesso. Prima dell’arrivo dei testi stampati esistevano i registri dei morti, tenuti dalle comunità religiose, contenevano solo le informazioni essenziali.

I necrologi formulati come quelli che siamo abituati a vedere ogni giorno iniziano ad affermarsi nel XIX secolo, grazie a un editore inglese, John Thadeus Delane, che lavorava per il “Times”. Nel 1841, quando Delane divenne direttore del giornale cominciò ad ampliare i necrologi pubblicati sul giornale. Iniziarono a comparire fotografie e informazioni sulla vita dei defunti. Questa scelta di modificare i necrologi (in inglese obituaries) fu concepita allo scopo di aumentare la diffusione del giornale e incrementarne l’autorevolezza, specie quando gli annunci funebri erano scritti per personaggi di un certo rilievo. Grazie al lavoro di Delane, già nel 1850, la tradizione di pubblicare necrologi sul Times era ben radicata. Successivamente, la rivista inglese “The Economist” inserì una pagina intera dedicata solo ai necrologi che uscivano con cadenza settimanale. In questo caso, le informazioni sui defunti erano dettagliate, tanto da dare vita a veri e propri articoli dedicati all’elogio funebre.

In ambito giornalistico, il coccodrillo è un articolo commemorativo che viene redatto prima del decesso di una persona. Tale pratica è attuata per personalità pubbliche o celebri. Preparare un testo prima che il personaggio famoso sia deceduto non è una stranezza, bensì una necessità: serve alle varie testate per poter pubblicare con la massima tempestività il necrologio, non appena giunge la comunicazione del decesso.

Non necessariamente, ci sono molte persone che includono nel proprio piano di previdenza funeraria anche la stesura preventiva del loro necrologio. In tal modo, si possono agevolare i familiari che non avranno neppure questa incombenza cui pensare.

 

Servizio necrologi a cura di necrologi-italia.it

Methodoweb Agency